mercoledì 13 ottobre 2010

Ciarlatani: un "concreto" pericolo astratto?

Pericolo! Ciarlatani in circolazione.
Il titolo del post sembra un po' contraddittorio vero? In realtà non lo è affatto e leggendo capirete perché. Questa volta affronterò un aspetto interessante e fondamentale della natura giuridica del ddl; il discorso è un po' tecnico, ma non preoccupatevi, non sono un giurista e quindi parlerò da comune mortale ed il discorso filerà liscio. Cercherò di spiegare le ragioni "tecniche" per le quali la legge proposta da questo ddl avrebbe le carte in regola per esistere nel nostro ordinamento giuridico. Parlerò delle diverse tipologie di reato contemplate dal nostro ordinamento giuridico e scoprirete che il ddl vuole introdurre quello che tecnicamente si definisce un reato di pericolo astratto.
In generale, una legge, prima ancora di poter essere approvata sul piano politico, deve superare una sorta di "test di idoneità" sul piano giuridico. Deve, cioè, dimostrare di essere compatibile con i criteri che regolano la formazione delle leggi. Una legge, ad esempio, non può andare contro un principio stabilito dalla Costituzione, nel qual caso, non arriverebbe nemmeno alla discussione in parlamento e si arenerebbe già sugli scaffali di qualche commissione.

lunedì 2 agosto 2010

DDL, pubblicità ingannevole e regolamenti televisivi


Attenti alle proposte allettanti!

Questa volta metterò a confronto le norme sulla pubblicità ingannevole ed il mio DDL, e ci saranno anche osservazioni sul Regolamento in materia di pubblicità radiotelevisiva e televendite.

E' un post un po' lungo, ma non ve lo perdete perché ne scoprirete delle belle su dove può arrivare la confusione legislativa e la fantasia di certi legislatori.






Un rapido confronto con le norme sulla pubblicità ingannevole
 
Le norme sulla pubblicità ingannevole sono contenute all'interno del Codice del Consumo (CDC nel seguito). Di seguito, faccio un sintetico confronto tra il DDL ed il sottoinsieme di norme relative alla pubblicità ingannevole contenute nel CDC.

Norme sulla pubblicità ingannevole
 
OBIETTIVI
Tutelare la capacita' del consumatore di prendere una decisione consapevole,  evitando che egli sia indotto ad assumere una decisione di natura
commerciale che non avrebbe altrimenti preso
CAMPO DI APPLICAZIONE
Le norme si applicano a chiunque eserciti un'attivita' commerciale, industriale, artigianale o
professionale e relativamente alle azioni che questi ponga in essere per la promozione di un prodotto
TIPOLOGIA DEI REATI
Reati amministrativi.

DDL anticiarlatani


OBIETTIVI
Tutelare la salute, il patrimonio, l'autodeterminazione della persona, la cultura, evitando la diffusione di affermazioni scientificamente infondate e socialmente pericolose.
CAMPO DI APPLICAZIONE
Le norme si applicano a chiunque diffonda messaggi rivolti a singoli ed al pubblico, atti a promuovere un oggetto o un' attività o una pratica, anche al di fuori di un' attività commerciale, professionale ecc...
TIPOLOGIA DEI REATI
Reati penali


venerdì 2 luglio 2010

Alcuni approfondimenti sulle attuali leggi contro i ciarlatani


E' stata ampliata e approfondita l'analisi della legislazione corrente in materia di ciarlatani riportata nel post "Introduzione al DDL".

In particolare:
  • sono stati riportati alcuni articoli del Codice del Consumo ed altri del "Regolamento in materia di pubblicità radiotelevisiva e televendite" emanato dall'AGCOM
  • si discute della depenalizzazione del reato di ciarlataneria introdotta nel 1981 e delle sue conseguenze pratiche prendendo ad esempio una sentenza del Tribunale di Modena del 2005

L'analisi della legislazione è di una noia mortale, ma è necessaria per capire da dove si parte.

Tanto per "rinfrancar lo spirito...tra un comma e l'altro" (parafrasando la Settimana Enigmistica), vi riporto una piccola scoperta che ho fatto scartabellando (...si può ancora usare questa parola nell'era di internet e dei PDF??? mah....) tra le varie fonti. E' una nota di "italico folclore", che probabilmente non stupirà nessuno (ahi noi...). 

In Italia esistono due Autorità di garanzia che, in parte, si sovrappongono nelle loro funzioni. Sono l'AGCM, che garantisce una sana concorrenza, e l'AGCOM, che garantisce un corretto uso dei mezzi d'informazione. Caratteristiche fondanti delle due Autorità sono l'indipendenza e l'autonomia

Il presidente dell'AGCOM, è Corrado Calabrò. Il Direttore Generale del settore Concorrenza dell'AGCM, è Giovanni Calabrò. Curioso caso di omonimia o italico caso di nepotismo? Lo volete sapere? C'è bisogno davvero che lo dica? Il nostro Corrado, è il "papi" del Giovannino.

A presto.

lunedì 7 giugno 2010

Il metodo scientifico non è un'opinione.

Alcuni mi hanno suggerito che tale proposta potrebbe essere accusata di "oscurantismo scientista", ossia di avere gli stessi difetti ideologici (ma in senso contrario) che aveva il Tribunale dell'Inquisizione, che peccava di "oscurantismo teologico". Ebbene, questa posizione poggia su un grossolano errore che purtroppo commettono spesso anche intellettuali di un certo livello. L'errore,  è il considerare "il punto di vista scientifico" come uno qualsiasi degli infiniti punti di vista dai quali si può considerare una questione. In realtà, invece, se ci limitiamo ad un ben preciso ambito di questioni, è innegabile che il punto di vista scientifico sia l'unico che possa avere sensatamente voce in capitolo.

venerdì 4 giugno 2010

Equilibrio tra libertà di espressione e tutela dei cittadini

Questo DDL, oltre a proteggere il bene materiale della salute e del patrimonio dei cittadini, vorrebbe difendere anche il valore morale della separazione tra il vero ed il falso basata sul metodo scientifico. Certo non è semplice, poiché i confini a volte sono incerti. Quindi è una questione di scelte: vogliamo essere prudenti e spostiamo il limite a favore della tutela del bene dei cittadini, o vogliamo azzardare e spostare il limite a favore della tutela della libertà di espressione? Parliamone.
 

1. Tipi di messaggi da limitare. Lucro? Salute? Tutti?

Adesso è molto caldo (...appunto) il tema del surriscaldamento globale. Ci sono prove sempre più convincenti che il riscaldamento abbia cause umane. Molti insistono a dire che l'uomo non c'entra nulla. Mi è stato fatto notare: che facciamo, mettiamo in galera chi dice che il riscaldamento ha cause esterne all'uomo? Certamente no! Nella definizione di "messaggio" (art.1, punto a)), rientrano solo quelli che promuovono un oggetto o una attività o una pratica (anche se non prevedono una vendita). Non vieta la diffusione di un'idea.
 


giovedì 27 maggio 2010

Commenti generali



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